Il mio appello

La spinta e la decisione di aprire questo blog nasce  dal  profondo senso di disagio che si avverte sempre più nel nostro Paese, nel nostro vivere quotidiano, un disagio che lentamente sta logorando ogni tentativo di reazione costruttiva, ogni speranza per il futuro,  una sensazione che credo di poter condividere con tanti connazionali, sia che vivano in Italia che all’estero.

La rottura del silenzio con un grido: ora basta!!!

Dove sta andando l’Italia? Quale futuro per noi, popolo italiano?

Da mesi festeggiamo l’anniversario dei 150 anni dell’unità d’Italia eppure siamo più divisi che mai, un popolo del Nord che rinnega la dignità nazionale al popolo del Sud, un popolo del Sud rassegnato a dover vivere senza futuro, senza speranza, vittima di ripetuti e sterili luoghi comuni.

Un gran trambusto di voci e suoni senza armonia, solo due voci riescono a distinguersi per il loro richiamo ai fondamentali del vivere civile di un popolo e  soprattutto per la loro autenticità ed autorevolezza: quella del Presidente della Repubblica e quella del Papa.

Come cattolica sento forte dentro di me l’impatto dei numerosi appelli rivolti da tempo da Papa Benedetto XVI a noi laici di assumerci la responsabilità dell’ impegno nel sociale, in politica, in economia, promuovendo una nuova generazione di laici cristiani  “capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile.”

Come cittadina e come cattolica vorrei rispondere,  in modo corale, a queste due voci con un inno di gioia per il risveglio di questa Italia che sta “morendo”.

Solo la rivoluzione ci salverà! Ma quale rivoluzione?

Rispondo con le parole scritte dal Santo Padre nel messaggio per la giornata mondiale della pace del 2009: una “rivoluzione pacifica”, “una rivoluzione non ideologica ma spirituale, non utopistica ma reale……che eviti qualunque scorciatoia e percorra la via più difficile: la via della maturazione della responsabilità nelle coscienze”.

Parole che rimangono vive ed attuali e che potrebbero ispirare  il nostro agire di fronte a quanto sta avvenendo in questi ultimi mesi in Italia e nel Mondo.

Noi cattolici se riscoprissimo la forza  e la potenza della nostra  Fede coniugandola con la responsabilità del nostro vivere quotidiano, come persone e come cittadini potremmo dare il via a questa rivoluzione pacifica, una rivoluzione quale vera speranza per un futuro di autentico “bene” per l’Italia, restituendole la dignità per poter esercitare il suo naturale ruolo per la promozione dello sviluppo e della pace nel mondo intero

Oggi è il tempo della responsabilità, garanzia per una vera libertà.

Essere liberi per noi cristiani è un dono, una grazia che viene dal sacrificio di Cristo,  spesso lo dimentichiamo, essere responsabili è una nostra scelta, è frutto del nostro lavoro, del nostro impegno, del nostro coraggio e perseveranza.

Che significa essere responsabile oggi per un cittadino italiano?

Impegnarsi per trasformare la attuale crisi in una grande opportunità per contribuire a riformare il nostro Paese. Riforme che, partendo dalla riconciliazione nazionale, possano far nascere una Italia unita, più giusta, protagonista sullo scenario mondiale per la promozione di un nuovo modello di sviluppo, integrato e sostenibile, capace di combattere le povertà e  costruire la pace.

Quale la prima riforma?

La riforma delle riforme, quella di una nuova legge elettorale che restituisca ad ogni singola persona, ogni cittadino il diritto dovere di partecipare alla vita politica e di impegnarsi per il suo bene e per quello dell’umanità intera.

Con questo blog desidero offrire una piazza a tutti coloro che sentano la voglia di esprimere in forma corale la loro protesta-proposta per aiutare questo Paese a cambiare definitivamente pagina e storia.

Giugno 2011
Nelida Ancora

9 pensieri riguardo “Il mio appello”

    1. caro Giovanni, penso che si debba parlare meno di associazionismo, di CEI , di Vaticano e dei vari incontri pro o contro, per sforzarci tutti insieme di “incontrarci” in nome della comune fede in Cristo, assumendoci la responsabilità di un comune impegno civile al servizio del “rinnovamento e rigenerazione” del nostro Paese

  1. Il tuo appello nasce in un momento straordinario della vita politica italiana che vede messi in discussione i valori fondamentali della nostra società, compromessi sempre più dall’estrema confusione che regna nei e tra i partiti. Ho la fondata impressione che tu abbia imboccato la strada che persegue il condivisibile obiettivo di realizzare un processo globale di rivisitazione dei valori guida di una società moderna equa e solidale, che voglia puntare ad un rinnovato processo di sviluppo sostenibile. Intanto ti faccio i migliori auguri, anche se la strada sarà inevitabilmente lunga e tutta in salita. Ma so che la tua fede e la tua tenacia ti sosterranno in questo sforzo.

  2. Se devo dare un senso al tuo blog, il suggerimento mi viene dal grande e intramontabile insegnamento di sant’Agostino. Di fronte ai malumori di alcuni cristiani, che si lamentavano del difficile momento storico che stavano vivendo, rispose: “Voi dite:i tempi sono cattivi; i tempui sono pesanti; i tempi sono difficili. Vivete bene, e muterete i tempi”. Quindi, non sono cattivi i tempi, ma siamo noi che facciamo cattivo il momento storico. Ecco,questo è il fine della tua bella e opportuna iniziativa: contribuire alla conversione di questo tempo difficile, di cui non vediamo ancora la soluzione, con l’impegno di ciascuno a vivere la bontà e la bellezza della fede, contagiando ogni giornoil mondo che ci circonda.E così gli scenari futuri saranno più rassicuranti.

    1. Grazie Oreste! sono convinta che il Tempo che stiamo vivendo è Provvidenzialmente ricco di contraddizioni e quindi di opportunità, la conversione è la Via, non è dato a noi convertire ma certamente a noi spetta la semplicità di una testimonianza “semplice, chiara, trasparente e soprattutto coerente”, il resto è opera dello Spirito Santo per noi che crediamo e per il laici sarà frutto della ragionevolezza e credibilità dell’agire

  3. Sono una “normalissima” donna italiana che respira e vive la pesantezza della politica ormai da decenni. Seguo la politica ma non milito in alcun partito. Da anni, ormai, sostengo la necessità di una Rivoluzione Pacifica che parta dal basso, e per basso intendo dire da tutte quelle persone “normalissime”, come me, che credono che la Rivoluzione debba assomigliare a delle piccole macchie di olio cadute sul pavimento, che pian piano si allargano e si vanno toccando fino a formare una sola grande, immensa distesa d’olio. Venendo dal “basso”, so che c’è tanta gente stanca come me, un piccolo Esercito della Speranza pronto a lottare in nome dell’Amore e della Fede. Non è vero che la gente non ha più valori, che i giovani sono sterili, che Dio è morto. Dio è vivo ed è dentro tutti noi, ma spesso la rassegnazione atavica dell’uomo del Sud (parlo ovviamente della mia esperienza diretta) non gli permette di credere che esiste un modo per potersi ribellare senza avere paura. Io, però, so che quel piccolo esercito aspetta solo di marciare sulle strade della vita per ottenere un riscatto sociale e morale. Io ci sono, Nelida. Faccio già parte dell’Esercito della Speranza e sono pronta alla Rivoluzione.

    1. Si Romina, credo fermamente che l’Esercito della Speranza, come tu lo chiami, esiste, è vivo e pronto a “marciare”. Per ora tante gocce isolate, dobbiamo solo prendere coscienza che possiamo “allargarci ed unirci” non solo per protestare e contestare l’attualità ma per “anticipare” un nuovo orizzonte! No alla rassegnazione si alla cooperazione!

  4. L’apertura di un blog è sempre un momento importante, perchè ci si da’ alla pubblica opinione senza riserve, con la sincerità della propria coerenza e con l’onestà e la grinta di chi vuole estendere potenzialmente all’infinito la macchia d’olio delle proprie idee.
    E questo dimostra, al di là delle singole soggettive opinioni, un atto coraggioso e consapevole, soprattutto in questi tempi, oggettivamente oscuri.
    La riservatezza, caratteristica delle persone discrete e democraticamente evolute, non giova purtroppo alla propagazione delle idee, quindi complimenti Nelida per il doppio sforzo compiuto nell’aprire questo blog, ed i migliori auguri perchè tu riesca a coinvolgere un pubblico sempre più vasto.

  5. Cara Nelida,
    è da apprezzare e sostenere la tua voce libera e qualificata che si propone di sensibilizzare il dibattito, a volte troppo confuso e strumentale, nel variegato mondo cattolico, che sull’invito di Cagliari, da parte del nostro pontefice Benedetto XVI, doveva dare una spinta di fraternità, responsabilità e qualità alla politica italiana. Risultato: Forte confusione nella corsa dei vari rappresentanti delle formazioni partitiche a presentarsi come il vessillo ufficiale del Vaticano, dimenticando che per far questo c’è da seguire un modello di vita e un progetto sociale, economico ed istituzionale ben determinato e ancorato sulle fondamenta della dottrina sociale della Chiesa e delle encicliche papali, come le ultime del Papa attuale, che hanno fotografato e analizzato profondamente la realtà quotidiana in tutte quelle “sfumature” che sfuggono solitamente a chi è costretto di rispondere solo ad una categoria di appartenza. Il dibattito in questa direzione è perciò molto serio ed i giovani devono diventare necessariamente l’anello di congiunzione tra il presente e l’agognata nuova fase di progresso etico e sociale sollecitata da tutti. Spero a questo proposito di pubblicare sul tuo blog una scheda del mio primo libro ” La Nuova primavara dei Giovani” edito IbisKos – Empoli. Con affetto e stima Egidio Chiarella

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